Si vuole che:
“Prendendo nota dal MUGNOS e dal VILLABIANCA troviamo questa nobile ed illustre famiglia oriunda degli antichi duchi de’ MONTI CHIRII in ISVEVIA, e del duca SALARDO, il di cui figlio CORALDO militando sotto rè Pipino acquistò molti castelli non che la signoria e castello di Trigonne in PICARDIA; d’onde il cognome.
TADDEO o TEDEO, pronipote di CORALDO, nel 1101, sconfigge la flotta saracena presso TARANTO e siccome la vittori avviene il 25 marzo, giorno sacro alla devozione della SS. Annunziata, l’Ammiraglio per riconoscenza alla beata Vergine gli edifica una Tempio in TARANTO. Così la devozione della SS. Annunziata diventa tradizionale nella Famiglia TRIGONA, per virtù del suo grande Ammiraglio (Francesco TRIGONA, Origine dell’Arme e del Motto di Casa Trigona , RAGUSA, 1928, pp 5, 20).
Un ERMANNO TRIGONA valoroso capitano dell’imperatore FEDERICO II la portò in SICILIA, ove in compenso di suoi militari servigi si ebbe nel 1239 la castellania ed il governo di MISTRETTA. Sono poi onoratamente a ricordarsi: un BERENGARIO celebre capitano di re MARTINO; un GIACOMO di lui fratello detto miles; un SAN BARTOLOMEO monaco basiliano, che fondò i monasteri di SAN BASILIO in MESSINA e di SANTA MARIA dell’ITRIA in POSSANO, celebrandosi la sua festa nelle diocesi di SIRACUSA e CATANIA, ov’è PIAZZA ordinaria dimora della famiglia TRIGONA, la quale fu ivi portata dal nobile NICOLO TRIGONA giurato di MISTRETTA.
Un GIACOMO, sposandosi nel 1369 con MARGHERITA d’ARAGONA, figlia di SANCHO, figlio naturale (forse uno dei sette figli illegittimi) di PIETRO III, Re di Sicilia (1305-1342) riceve da Re FEDERICO II d’ARAGONA III di SICLIA e II di TRINACRIA, detto il SEMPLICE (1341-1377), il privilegio di accollare le proprie armi sull’Aquila d’ARAGONA.
Questa famiglia che ha posseduto non pochi vassallaggi, signorie e feudi rustici, là trovasi in varie linee divisa, come a dire nei duchi di MISTERBIANCO di CATANIA, rappresentati oggi dal duca VESPASIANO TRIGONA; ne’ baroni D’AZZOLINO e di MANDRASCATE di PIAZZA, ormai residenti in PALERMO, in persona del barone ANTONINO TRIGONA e STELLA figlio del barone BENEDETTO, che fu gentiluomo di camera con esercizio ed intendente della provincia di CATANIA; ne’ marchesi di CANICARAO in NOTO; nei baroni di SAN CONO marchesi della FORESTA in PIAZZA; e nei baroni di CUTUMINO indi principi di SANTA ELIA residenti in PALERMO, oggi in persona del principe ROMUALDO TRIGONA e GRAVINA senatore del regno, cavaliere di giustizia dell’Ordine di SANTO STEFANO di TOSCANA, gran croce dell’Ordine dei SANTI MAURIZIO E LAZZARO; il di cui primogenito DOMENICO TRIGONA e NASELLI porta il titolo di duca di GELA e vedesi adorno della croce di grande ufficiale dell’Ordine de’ SANTI MAURIZIO E LAZZARO, e dell’ufficio di consultore della REAL CONSULTA ARALDICA d’ITALIA.
A questo ramo appartenne quel BERENGARIO TRIGONA governatore di GUASTALLA, il quale dal duca FILIPPO di BORBONE di PARMA ottenne nel 1749 titolo di conte per se e suoi discendenti in infinito. La famiglia TRIGONA vanta non pochi cavalieri gerosolimitani, gentiluomini della real Camera, abati, vescovi e porporati, tra’ quali merita speciale menzione il Cardinale GAETANO TRIGONA meritissimo arcivescovo di PALERMO, morto il 1837.
Si vuole originaria di Isvevia, passata in SICILIA nel secolo XIII. Godette nobiltà in CATANIA, SIRACUSA, PIAZZA, PALERMO; possedette il principato di SANT’ELIA; il ducato di MISTERBIANCO; i marchesati di CANICARAO, DAINAMMARE, FLORESTA, ROCCABIANCA;, le baronie ALIANO, ALZACUDA SANT’ANDREA, SANT’ANTONINO, AZZOLINA, BELVEDERE o NICASTRO, BESSIMA, BONFALLURA, SAN CONO, SAN COSMANO, CUGNO CUTUMINO, DAINAMMARE, DRAGOFOSSO, FONTANA MURATA, FRIGENTINI, GATTA, GIMIA SOTTANA, GROTTACALDA, IMBACCARI, e MISILINI, MANDRASCATE, MONTAGNA di MARZO, RABUGGINI, SALINA PANTANO del ROVETTO, MOLINI di PIAZZA, SINAGRA, SCITIBILLINI, SPEDALOTTO, SANTO STEFANO di MISTRETTA, URSITTO.