Un Giacomo sposò Margherita d’Aragona figlia di Giacomo, figlio naturale di Pietro II re di Sicilia e per tal matrimonio si vuole che la famiglia abbia avuto diritto di accollare le proprie armi sull’aquila d’Aragona;

Scipione Trigona  16eme secolo Professore a l’Università di Valenciennes in Francia e professore a la Sorbone Parigi dal 1520.

    un Orazio fu proconservatore in Piazza nell’anno 1586;

    un Giovanni Maria fu percettore del Val di Noto nell’anno 1594;

    un Giuseppe, barone di Gimia, fu patrizio in Caltagirone negli anni 1635-36, 1639-40, 1654-55, sindaco nell’anno 1649-50 e senatore negli anni 1650-51, 1657-58;

    un Ottavio nell’anno 1638 sborsò alla regia corte alcune somme di denaro sul donativo di Piazza e ne ebbe otto titoli di barone;

    Paolo, figlio del precedente, fece imporre uno dei detti titoli sul territorio Budinetto;

    un Giovanni Maria con privilegio dato a 22 maggio 1662 esecutoriato a 13 settembre …1666, ottenne concessione del titolo di marchese di San Cono e Dainammare;

    un Asdrubale fu senatore in Caltagirone nell’anno 1665-66;

    un Ottavio tenne la stessa carica in detta città negli anni 1670-71, 1674-75, 1678-79, fu patrizio nell’anno 1672-73 e sindaco nell’anno 1678-79;

    Nel XVII secolo, VespasianoTrigona di PiazzaArmerina, acquistò il Casale di Misterbianco, dove si trasferiva con la famiglia nei mesi caldi dell’anno. Il figlio Francesco sposò Felicita Paternò Castello, nipote del Principe Agatino Paternò Castello, dalla quale ebbe un figlio, Pietro Domenico Trigona e Paternò, con privilegio dato a 24 giugno esecutoriato a 2 ottobre 1685, ottenne concessione del titolo di Duca di Misterbianco dal re Carlo II di Spagna. Con Pietro Domenico nacque il Ducato di Misterbianco ed i successori furono nell’Ordine Gerosolimitano: Tullio zio di Pietro Domenico, Vespasiano, Mario, Vespasiano, Alberto, Vespasiano, Alberto, Vespasiano, fino al 10° Duca Alberto nato a Catania il 27.02.1928.

  Un Giulio fu giurato di Siracusa nell’anno 1688-89; un Michelangelo fu senatore in Caltagirone negli anni 1691-92, 1696-97, 1698-99;

    Un Bonaventura, barone di Rabugini, fu giurato in Piazza nell’anno 1701-702;

    un Pompeo, barone di Mandrascate, fu capitano di giustizia in detta città nell’anno 1701-702;

    un Luigi, barone di Mirabella, fu giurato in Piazza nel 1705-706;

    un Felice, barone di Bombinetto, tenne la stessa carica in detta città nel 1705-706;

    un Giuseppe fu capitano di giustizia in Piazza nel 1706-707;

Arcivescovo Matteo Trigona

un Matteo fu vescovo di Siracusa e deputato del regno nel 1741 (morì nel 1753);

    un Melchiorre Maria, barone di Spedalotto, fu giurato in Piazza nel 1741-42 e capitano di giustizia nell’anno 1744-45;

    un Francesco Maria Trigona e Bonanno, barone di Azzolina, fu capitano di giustizia in Piazza negli anni 1741-42-43;

    un Luigi, barone di Scitibilini, fu giurato in detta città nel 1746-47;

    un Berengario ottenne, a 26 novembre 1749, concessione del titolo di conte, trasmessibile a tutti i maschi di famiglia Trigona;

    un Vespasiano fu provinciale di Sicilia della Compagnia di Gesù ed assistente d’Italia del Generale della Compagnia nel 1755;

    un Mario, duca di Misterbianco, fu capitano di giustizia di Catania nel 1756-57;

    un Francesco Maria, barone di Azzolina, fu proconservatore in Piazza nel 1758;

    un Stefano, da Piazza, con privilegio dato nel 1758, ottenne concessione del titolo di barone di Sant’Andrea;

    un Gaetano Trigona e Varisano, barone di Mandrascate, fu proconservatore in piazza nel 1760;

    un Vespasiano, duca di Misterbianco, gentiluomo di camera, fu capitano di giustizia in Catania nel 1784, patrizio nel 1786, e senatore negli anni 1788, 1797.

   Un marchese Giuseppe Trigona e Trigona fu patrizio in Piazza nel 1787-88;

    un Vincenzo Trigona e Impellizzeri, marchese di Canicarao, fu senatore di Noto nel 1793;

    un Giuseppe, dei baroni della Donna, ottenne a 26 giugno 1797 attestato di nobiltà dal senato di Palermo;

    un Giuseppe Maria, marchese di Roccabianca, fu senatore in Piazza nell’anno 1798,  patrizio nel 1799;

    un Romualdo, principe di Sant’Elia, fu capitano di giustizia in Piazza nell’anno 1799-800;

    un Giuseppe Trigona e Gaudio fu acatapano nobile in Piazza nel 1812-13;

un Antonino Trigona e Stella, barone di Mandrascate, barone di Azzolina, fu gentiluomo di camera e intendente della provincia di Catania;

Un Gaetano fu arcivescovo di Palermo, cardinale di Santa Romana Chiesa (morì nel 1837);

un Romualdo Trigona e Gravina, principe di Sant’Elia, ecc.; cavaliere di giustizia dell’ordine di Santo Stefano di Toscana, gran croce dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, senatore del regno d’Italia, ecc., a 24 gennaio 1835 ottenne attestato di nobiltà dal senato di Palermo e morì nel 1877.

Dei diversi rami, in cui la famiglia Trigona si divise, hanno ottenuto legale riconoscimento dei loro titoli quello dei principi di Sant’Elia, quello dei marchesi di Canicarao e Dainammare e quello dei baroni di Mandrascate.

Con decreto ministeriale dell’anno 1902 il signor Domenico Trigona Naselli (di Romualdo, di Domenico), grande ufficiale dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e della corona d’Italia, consultore onorario della Consulta Araldica, senatore del regno, ecc., ottenne riconoscimento dei titoli di principe di Sant’Elia, duca di Gela o Casalnuovo, barone di Bessima, barone di Cutumino, barone di Grottacalda, barone di Bonfallura, barone di Santo Stefano di Mistretta e, con Regie Lettere Patenti del 3 luglio 1902, ebbe confermato il titolo di conte, trasmessibile ai discendenti legittimi e naturali maschi da maschi.

    Con decreto ministeriale del 16 ottobre 1891 il signor Vincenzo Trigona (di Giuseppe Salvatore, di Vincenzo), ottenne riconoscimento dei titoli di marchese di Canicarao, marchese di Dainammare, barone di Frigentini, barone di Salina (Pantano del Rovetto), signore di Bauli, Ursitto, Grampoli con Stafenda, Imbaccari e Misilini.

    Con decreto ministeriale del 3 maggio 1906 il signor Antonino Trigona Notarbartolo (di Benedetto, di Antonino) ottenne riconoscimento dei titoli di barone di Mandrascate, barone di Azzolina e barone di Gallizzi.

 

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http://www.cronarmerina.it/storia-ecclesiastica/vescovi-e-cardinali/item/1485-1732-l-arcivescovo-matteo-trigona-1