Nel “Teatro Genologico delle Famiglie Nobili Titolate Feudatarie ed Antiche” – Volume 3 –
LIBRO VIII, pagina 471,
Della Famiglia Trigona, lo storico Filadelfo Mugnos, nel 1647, fonte primaria delle informazioni più antiche, scrive:
“Guglielmo Paradino nel suo antico Nobiliario Gallico fà larga mentione della famiglia Trigonne di Francia. In tempo del Re di Francia, & Imperator Carlo Magno, era ella Signora di Trigonne ricco, e gran Castello nella Picardia, deriuata dagli antichi Duchi de’ Montichirij nella Sueuia, e dal Duca Salardo, il cui figlio Coraldo, militando sotto il Re Pipino, acquistò molti Castelli, e la Signoria de Trigonne nella Picardia. Da questo dunque né peruenne con linea diretta Hermanno de Trigonne, che fù uno de valerose Capitani dell’Imperatore Federico 2, e di Sicilia; Onde del medesimo n’hebbe per feruitij militari la Castellania, e Gouerno di Mistretta nel 1239, perloche si stabili nella medesima Città, ciò chiaramente l’asserisce lo steffo Impertaore nella patente del gouerno registrata nella Zecca di Napoli, quindi lasciata la sua posterità che col cognome di Trigona (mercè la corruttion della lingia) riccamente visse; partorì molti virtuosi gentiluomini, trà quali Giacomo Trigona, che tra i Regi Siciliani della Real Casa Aragona, e trà chiari Baroni, assai circospetto visse. Il cui figlio Henrico fù non men del padre celebre Barone, e godè molti effetti dategli dal Re Federico 2. Aragonese Parimente Albino Trigona suo figlio: come il tutto si vede nella Regia Cancelleria del Regno del 1340. E d’altri anni. Oltre del detto Albino, procreò Henrico con sua moglie Albina Giacomo e Berengario; Giacomo si casò con Margarita d’Aragona figlia di Sancio figlio naturale del Re Federico, e godè molti supremi carichi nel Regno dategli dal re Martino, che chiaramente si scorgono ne Registri della medesima Cancellaria.
Dal predetto Berengario ne nacque Nicolò, che fu pur de’ stimati Baroni del suo tempo, e redusse alla regia fedeltà la Città di Agrigento nel 1392, perloche né conseguì, oltre la real benevolenza, molti ottimi donativi che con quelli si ritirò nella sua patria Mistretta.
Il predetto Giacomo primogenito d’Henrico procreò Giouannni (con 3 “n”, n.d.t), e Beringario Trigona di Mistretta, done furono Giurati, e Capitani molt’anni, però i predetti Nicolò & Antonio per cagioni d’affitto andarono ad habitare nella Terra del Mazzarino doue dmorando alun’anni, quindi Nicolò procreò Giouanne, Pietro, Matteo, Marco & Antonio, & hauendo casato poscia suo figlio Giouanne nella città di Piazza se nè andò anche egli con tutta la sua famiglia nella medesima Città, doue i suoi posteri comprarono, ò per ragion de parentela la Baronia di Bessima, e Matteo, e i suoi posteri acquistarono i feudi di Montagna di Marzo, Gimia, Santo Cono, Azzolina, Campobello, Dainamare, Aliano, Dragofosso, la signoria, e vassallaggio della Terra di Misterbianco, la Baronia dell’offitio de Mastro Giurato, e Capitan d’arme del Val di Noto, in feudo, la Baronia di Budunetto, e Montagna della donna, di Geraci, de Ganigasenio, & altri.
Parimente Antonio, e i suoi posteri le Baronie, e feudi di Spitalotto, Cugno, S. Cosmano, Ursitto, Gaeta & Alzacuda, perloche diuéne la più ricca e potéte
della Città di Piazza, di maniera che Marco Trigona lasciò dopo la sua morte un legato alla Madre Chiesa d’essa Città per farli Catredale cento cinquanta mila scudi, e fondò un Monastero d’orfani. Finalmente quella casa è stata pur ricca di molti Cavalieri dell’habito di Malta, e dell’ordini di Castiglia, di San Giacomo, godendo sempre molti Supremi ufficij, e carichi: e tra quelli molti soggetti virtuosi nell’armi, e nelle lettere. Vedesi in una antica feritura hauer hauuto questa nobile famiglia un Caualiero Gerosolimitano, e Comendatore della Comenda di Patti 200 anni adietro. E perché la di lei posterità è copiosissima, che arriua puocomeno à 200 soggetti, per non tediar i lettori, l’ho lasciata da conto”.
E sullo stemma precisa:
“L’arme che usò la famiglia Trigòne suo ceppo anticamente furono tre fascie ondose marine d’argento, e d’azzurro in campo d’oro. Però la viuente de Trigona spiega una sfera triangolare, verso il sole in campo azzurro in petto d’un Aquila Reale”.